Iniziamo la corsa

 

Chi inizia a correre e non ha mai praticato attività sportive o chi ricomincia a muoversi dopo alcuni anni di inattività deve aver pazienza: la prima uscita sarà piuttosto breve e le corse seguenti non potranno aumentare a dismisura la distanza. Ci sono due formule per calcolare quanti metri è bene percorrere nella prima uscita e per sapere quanti metri aggiungere a ogni uscita successiva, ma fondamentalmente vale la regola che ognuno deve essere in grado di autoregolarsi sulla base del proprio stato fisico. Se al termine di una corsa state bene e avete voglia di continuare fatelo pure, male non fa. Se, al contrario, durante un nor­male allenamento sentite che qualche cosa non funziona rallentate il ritmo o fermatevi del tutto: non siete in gara.

 

Durante le prime uscite inoltre evitate i percorsi troppo impegnativi o discon­tinui (niente salite o discese e niente terreni cedevoli) e i fondi sconnessi, correte solo in orari lontani dai pasti e, paradossalmente, non correte troppo forte: l'ideale è una velocità che affanni leggermente il respiro ma senza trasformarlo nel classico "fiatone" (allenamento aerobico).

Chi sa misurare la frequenza cardiaca può partire dal numero delle pulsazioni a riposo (quindi contate durante un momento di relax) e raddoppiarle: per 'nessun motivo tale valore deve essere superato nelle prime uscite e comunque non bisogna superare le 120 ppm.

No quindi agli sprint per Superare un amico o per non trovare il semaforo rosso (ci si può tranquillamente fermare), mentre va benissimo il far precedere e il chiudere le prime uscite con una bella camminata. Ma veniamo alle formule.

Per calcolare la lunghezza della prima corsa in funzione dell'età bisogna sottrarre l'età stessa dal numero 65, dividere il risultato per dieci, elevare il tutto al quadrato e moltiplicare il risultato per 150.

Per sapere invece quanta strada aggiungere a ogni uscita bisogna prendere il risultato della formula precedente e dividerlo per tre.

Per aiutare chi non ama la matematica abbiamo riportato una tabella che sintetizza le due formule.




   

Età anni

Distanza

 iniziale mt 

Sistanza 

aggiuntiva mt 

20

3038

1013

25

2400

800

35

1350

450

40

938

313

45

600

200

50

338

113

55

150

50

 

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I vari tipi di corsa

 

Quando si ha gia un po’ di esperienza ed il nostro fisico è ben tarato per la corsa, si può correre utilizzando degli altri mezzi di allenamento, ognuno dei quali viene identificato da una fascia di velocità:

il CORTO-VELOCE serve a migliorare l’utilizzo dell’ossigeno, è una corsa a ritmo uniforme che si fa su strada o in ambiente naturale ad una velocità vicina a quella della soglia anaerobica o a quella che si tiene quando si corre per un’ora al massimo delle possibilità.

Il MEDIO è utile per migliorare l’utilizzazione sia dell’ossigeno che degli acidi grassi, è una corsa continua a ritmo uniforme che si esegue su strada od in ambiente naturale alla velocità compresa fra l’85% e il 90% della soglia anaerobica.

Il LUNGO-LUNGHISSIMO va fatto percorrendo una distanza sempre superiore a quella che solitamente facciamo, è fondamentale per abituare i muscoli a consumare grassi, per abituare l’organismo a eliminare sudore per periodi di tempo molto lunghi, per provocare adattamenti di vario tipo alle articolazioni, ai tendini a tutto l’apparato locomotore.

Il LENTO, come dice la parola viene fatto ad una velocità molto blanda, può servire come componente di riscaldamento pre-gara o pre-allenamento, come defaticamento al termine di gara o di allenamento, favorisce, abbinato ad una dieta, il dimagrimento, inoltre serve anche per scaricare le tensioni psitiche.  




Il FARTLEK     è una corsa continua, nella quale lo sforzo non si mantiene uniforme, ma presenta variazioni più o meno frequenti, nelle salite e discese, o solamente le variazioni di velocità decise dall’atleta, indipendentemente dalle pendenze, ad esempio un allungo di 500 metri ogni 2 chilometri, passando da un’andatura base di 5’ per chilometro a una di 3’40’’, provocando così un rapido innalzamento della frequenza cardiaca e far si che il cuore aumenti la sua capacità di pompare sangue nell’unità di tempo.

La CORSA IN CRESCENDO è una corsa continua nel quale l’andatura non è uniforme, ma aumenta via via; il caso più tipico è quello in cui ci è un tratto iniziale all’andatura lento, uno intermedio del medio e uno finale del corto veloce, l’obbiettivo della CORSA IN CRESCENDO è quello di far intervenire non solamente le fibre lente, ma anche una buona quantità di fibre veloci, cercando di far si che pure queste ultime diventino mangiatrici di acidi grassi.

 

Le Sigle

AL= Allunghi

RM= Ripetute medie

CL= Corsa Lenta

RL= Ripetute lunghe

CM= Corsa Media

Km= Chilometri

LL= Lungo Lento

m= Metri

R= Riposo

:= Ora

RB= Ripetute brevi

'= Minuti

REC= recupero

"= Secondi

 

Massimo Moretti © Copyright - Tutti i diritti riservati