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NOBILITAZIONE
DI FILATI E TESSUTI
Per NOBILITAZIONE si intende la serie di operazioni che migliorano le caratteristiche del MATERIALE GREGGIO, aggiungendo il colore e/o applicazioni che rispondano alle esigenze di utilizzo dello stesso.
La TINTURA, operazione che cobra tutte le fibre componenti nella loro interezza e la STAMPA, tintura della parte superficiale di un supporto tessile (filato-tessuto) sono la più importante attività di nobilitazione.
Il COLORE è un fenomeno fisico per la cui percezione gli elementi fondamentali sono: SORGENTE LUMINOSA, OGGETTO, OCCHIO.
La energia luminosa che colpisce un oggetto viene assorbita in maniera più o meno grande e restituita solo in parte, dando luogo ad un rendimento proprio di ciascun oggetto detta riflettanza.
L'oggetto interessato dalla sorgente luminosa riflette parte della luce incidente in relazione alla natura delle caratteristiche della propria superficie; superfici speculari riflettono direttamente sino al 90 %, mentre per i prodotti tessili, la cui superficie è più o meno irregolare la riflessione è diffusa, cioè la maggior parte della luce incidente non assorbita si riflette diffusamente in tutte le direzioni.
L'occhio umano ha tre meccanismi di percezione cromatica, uno analizza il rosso, il secondo il verde, il terzo il bleu.
Il colore NERO rappresenta l'assorbimento massimo della energia luminosa, il BIANCO ha riflessione totale.
Il colore su un tessile si può misurare mediante una apparecchiatura chiamata COLORIMETRO nella quale il campione da analizzare viene interessato da un fascio di luce, rilevandone l'intensità della riflessione e la sua collocazione all'interno dello spettro del visibile (tra 400 nanometri e 700), che segnano i confini rispettivamente con l'infrarosso e l'ultravioletto.
I principali colori che l'uomo distingue, a parte il bianco quando un oggetto assorbe pochissimo, rinviando quasi tutta la luce ed il nero che la assorbe totalmente, sono sette: rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco, violetto.
- La TINTURA è un'azione chimico-fisica che produce assorbimento di una sostanza colorante in condizioni particolari, parte legate alla struttura della fibra da tingere e parte alla struttura del colorante.
Le caratteristiche fondamentali che si richiedono ad una sostanza colorante per impiego tessile sono la solubilità in bagno acquoso, l'intensità di colorazione, la capacità di salita e fissaggio sulla fibra, la resistenza all'usura chimica e fisica (solidità), che si incontra in produzione e nell'uso del manufatto.
Alcuni coloranti reagiscono chimicamente con la fibra (coloranti reattivi) e consentono le migliori solidità; danno però problemi di unitezza della tinta e sono costosi.
L'applicazione sulla fibra tessile può interessare la colorazione dell'intera fibra e si ha la tintura vera e propria, oppure interessare la parte superficiale come avviene per la stampa che , sostanzialmente, è una tintura parziale.
La tintura avviene in condizioni particolari, diverse a seconda del tipo di fibra da trattare; è fondamentale il livello di acidità del bagno, rappresentato dal PH.
Il PH 7 è il valore NEUTRO, valori inferiori al 7 costituiscono bagno ACIDO e l'acidità più alta è sui valori numerici più bassi, valori superiori a 7 costituiscono bagno ALCALINO ed il 14 è il valore di massima alcalinità.
La tintura richiede operazioni preliminari di purga e lavaggio ed operazioni finali di neutralizzazione e lavaggio.
Nella tintura di FILATI il tempo di un ciclo è variabile a seconda del tipo di fibra, trattamento e colorante utilizzato; può durare da 3 a 4 ore per un pura lana senza particolari esigenze e 16 ore nel caso di cotone o viscosa con colori molto scuri (blu marino o nero) e con particolari richieste di solidità.
Il cotone si tinge a PH neutro od alcalino alla temperatura di 100°C con i coloranti diretti ed a 60/80°C con i coloranti reattivi; si facilita l'esaurimento del bagno di tintura con carbonato di sodio, solfato di sodio, soda caustica.
La lana si tinge a PH acido, alla temperatura di 100°C; si facilita l'esaurimento del bagno con l'aggiunta di acidi (acetico, formico, solforico).
L'acrilico si tinge come la lana , ma con coloranti particolari (basici).
Il nailon si tinge come la lana.
Il poliestere richiede coloranti “dispersi” ed una temperatura di 130°C.
La TINTURA di un tessile può venire effettuata a diversi stadi della lavorazione:
in PASTA ed in FIOCCO per le fibre sintetiche, in TOPS (bobine di nastro pettinato) per lana o fibre sintetiche discontinue, in FILO (MATASSE o ROCCHE), in PEZZA, in CAPO.
A seconda del tipo di tintura si utilizzano macchinari e cicli particolari.
TINTURA IN MATASSE - Viene fatta in appositi armadi, entro i quali si inseriscono le matasse poste su portamateriali, a pressione atmosferica. Per lavorazioni più delicate vengono utilizzati apparecchi a bracci, che consentono periodicamente alla matassa di ruotare sul supporto, cambiando così il punto di appoggio con i conseguenti vantaggi qualitativi.
Viene fatta seguire dalla CENTRIFUGAZIONE e dalla ASCIUCATURA.
TINTURA IN ROCCHE - Si utilizzano apparecchi di forma cilindrica nei quali si colloca il portamateriali caricato di rocche, mediante infilaggio su canna forata dalla quale fuoriesce il bagno di tintura.
La tintura avviene per circolazione forzata del bagno ad una pressione che arriva alle 4,5 atmosfere.
La tintura viene seguita da CENTRIFUGAZIONE, ASCIUGATURA, RIROCCATURA.
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Alla fine del bagno di tintura, i filati possono venire sottoposti a TRATTAMENTI FINALI consistenti nella applicazione di RESINE sciolte nel bagno, che hanno effetto avvolgente della fibra per migliorare la solidità, dare una mano più morbida, rendere il materiale idrorepellente.
TINTURA IN SUBBIO - Si utilizza un apparecchio chiamato 'siluro", entro il quale si colloca il subbio da tingere; è praticata per orditi destinati a tessuti jeans o di poliestere testurizzato.
La tintura avviene sotto pressione ed il problema e dato dalla difficoltà di uniforme penetrazione del bagno.
TINTURA IN PEZZA - Per tintura in "largo" di tessuti cellulosici si utilizza il jigger, costituito da due rulli di avvolgimento e dalla vasca di tintura; il tessuto passa alternativamente da un rullo all'altro, sino a 30 passaggi per singolo bagno. Molto utilizzato per tessuti in "corda" è il jet; il tessuto viene inserito in falde nell'apparecchio con un movimento continuo di rotazione, il bagno di tintura viene iniettato.
TINTURA IN CAPO – E’ utilizzata per maglieria e calzetteria; presenta il vantaggio, per le tinte unite, di poter rispondere meglio alle urgenti richieste di mercato potendo prelevare subito da capi già confezionati.
Si utilizzano apparecchi in cui il materiale da tingere si muove per rotazione insieme al bagno (tumbler) ed apparecchi in cui circola il bagno ed il materiale resta fermo (cassetti).
STAMPA - La STAMPA di un tessile è sostanzialmente una tintura in cui il colorante è trattato con "addensanti", che permettono il trattenimento del colorante nei limiti del disegno, sino al suo fissaggio.
Un tipo di stampa per tessuti è quella a "cilindri"; l'apparecchio è costituito da un cilindro centrale di pressione con un rivestimento morbido e da un numero di cilindri in rame, corrispondente al numero dei colori presenti nel disegno, ciascuno inciso con l'effetto previsto per lo specifico colore ed alimentato della relativa pasta colorante. Il tessuto passa tra il cilindro centrale ed i piccoli cilindri periferici ed il disegno si trasferisce da questi al tessuto stesso.
Successivamente il tessuto viene fatto passare in una apparecchiatura di fissaggio colore per vaporizzo e di lavaggio per eliminare il colorante non fissato; questo trattamento migliora sensibilmente le solidità.
CANDEGGIO - E' operazione fatta sia per ottenere il colore bianco, sia per rendere il fondo più chiaro in caso di stampe o tinture particolari.
Per cotone si utilizza acqua ossigenata con aggiunta di soda caustica ed a temperatura di 95°C, per lana acqua ossigenata e 72°C.
I tempi variano da 1 a 3 ore per la lana ed a meno di i ora per il cotone. Molto usati i candeggianti ottici per rendere più brillante l'aspetto.
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