FLUIDITÀ




È la consistenza e la densità di un vino che si valuta facendolo ruotare lentamente nel bicchiere.Si può sicuramente affermare che l’esame visivo di un vino inizi dal momento in cui questo viene versato nel bicchiere in quanto ciascun prodotto possiede una propria “scorrevolezza”, che provoco particolari “rumori liquidi”. In base alla fluidità un vino può essere definito: Fluido – Poco consistente – Abbastanza consistente – Consistente – Viscoso.
Fluido
un vino viene definito “inconsistente-fluido” quando, versandolo nel bicchiere, scende sul fondo in modo molto leggero e scorrevole, come si trattasse, come si trattasse di acqua sorgiva.Questa caratteristica si valuta solitamente come un aspetto negativo, causato da esasperate lavorazioni enologiche.
Poco consistente
vino che, versandolo nel bicchiere, scende in modo leggero. Questa caratteristica è tipica di un prodotto che possiede una struttura debole a causa del rapporto morbidezza-durezza a favore di quest’ultima (in particolare per alcuni vini bianchi del nord Italia), la cui scorrevolezza è simile a quella di una bibita che non contiene né zuccheri né anidride carbonica.
Abbastanza consistente
vino che, versandolo nel bicchiere, scende con moderata scorrevolezza. Questa caratteristica si riscontra normalmente in quei vini bianchi, rosati e rossi che hanno un rapporto morbidezza/durezza abbastanza equilibrato e si manifesta nella stragrande maggioranza dei vini presi in esame, compatibilmente con le diverse tipologie.
Consistente
vino che scende nel bicchiere in modo poco scorrevole a causa del rapporto morbidezza-durezza a favore della prima. Questa caratteristica è confermata anche dall’esame degli “archetti”, fitti e regolari e, talvolta, dalla presenza di zuccheri.
Viscoso
vino che scende nel bicchiere in modo “pesante”, quasi senza provocare alcun “rumore”, come si trattasse di una sostanza sciropposa.Questa caratteristica si riscontra in certi vini bianchi da dessert, ottenuti ad esempio da uve attaccate dalla Botrytis cinerea, sottoposte ad appassimento o ad acinellatura. Quando questa situazione si manifesta in prodotti diversi da quelli suddetti, viene considerata un’anomalia.

L'Esperto dei Vini
dal Sito www.massimomoretti.it

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