Questione di piccantezza
Il gusto piccante percepito mordendo un peperoncino è prodotto principalmente dalla
capsaicina, un alcaloide, che provoca una sensazione di calore e di dolore. Più il frutto
è ricco di capsaicina, più è piccante.
La placenta, i filamenti e i semi stessi contengono una concentrazione particolarmente
alta di capsaicina.
Questo alcaloide è incolore e insapore, a parte il fatto di essere piccante. Inoltre è molto
resistente: esso non viene distrutto né cucinandolo né congelandolo.
Attenzione: i peperoni che usiamo abitualmente sono varietà coltivate in modo da ridurre
al minimo o totalmente il contenuto di capsaicina. perchè la capsaicina “brucia” e rende “felici”
Il “bruciore” provato al contatto con la capsaicina è, per così dire, un’”illusione termica”.
La piccantezza percepita quando mangiamo un peperoncino non è un gusto (dolce,
acido, amaro, salato), ma agisce sui recettori, che normalmente percepiscono il dolore
e il calore.
Questo è anche il motivo per cui iniziamo a sudare, per cui una pietanza piccante sembra
che non si raffreddi mai o che lo faccia solo molto lentamente e per cui la degustazione dei
peperoncini accresce la sensazione di benessere. Il nostro cervello ritiene erroneamente
che la dose concentrata di capsaicina sia un dolore da combattere, pertanto rilascia le
endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello la cui azione è simile alla morfina.
Questo processo può provocare un aumento della sensazione di felicità.
Poiché la capsaicina, al contrario dei composti dello zenzero e del pepe nero, provoca
una desensibilizzazione relativamente prolungata di questi nervi (ma non dei recettori
del gusto!), i consumatori abituali di peperoncino riescono a mangiare e a sopportare
i cibi più piccanti.
La Scala Scoville è una scala di misura della piccantezza dei peperoncini.
I valori nutrizionali e la piccantezza dei peperoncini sono molto variabili, dipendono
dal luogo di provenienza, dal clima, dalle sostanze nutritive e dai fattori di stress. Può
succedere che i frutti raccolti nello stesso momento e dalla medesima pianta abbiano
gradi di piccantezza diversi.
SPEGNERE IL BRUCIOCRE
come fanno negli altri paesi a spegnere il bruciore del peperoncino?
In Cina e nel Sud-est asiatico si combatte il bruciore mangiando riso bianco cotto a vapore.
In India e nel Sud-est asiatico si usano bevande o cibi a base di yogurt, come il Lassi
(una bevanda rinfrescante preparata con frutta di stagione frullata, da gustare preferibilmente
freschissima), o il Raita (pietanza a base di yogurt con pezzetti di frutta o di
verdura di stagione).
Nel Nuovo Messico (USA) e in alcune parte del Sud America vengono serviti come
dessert i Sopaipillas (tortillas di frumento fritte) farciti con miele.
Il rimedio migliore è comunque quello di evitare il problema all’origine, usando i seguenti
accorgimenti:
» togliete la placenta, i filamenti e i semi dal peperoncino; gli aromi, infatti, si trovano
nella polpa;
» usate quantità minori di peperoncino o di polvere di peperoncino rispetto a quanto
indicato nella ricetta, fate sempre in tempo ad aggiungerlo!
» se il vostro chili con carne vi è venuto troppo piccante, aggiungete semplicemente
un’altra scatola di fagioli;
» se usate i peperoncini conservati in vetro o in lattina, lavateli accuratamente sotto
l’acqua corrente prima dell’uso;
» se una vostra pietanza è riuscita troppo piccante, usate della panna da cucina o
del formaggio per attenuare il sapore. Come spegnere il bruciore dato dal peperoncino
» Se il peperoncino è troppo piccante, togliete i semi e i filamenti, perché sono le parti
più piccanti!
» Per ottenere un aroma di peperoncino più blando, fate rosolare il peperoncino in
olio bollente finché non diventa marrone, poi toglietelo usate solo l’olio aromatizzato
per preparare la vostra ricetta.
» Ecco com’è possibile blandire il peperoncino fresco: il giorno prima
di cucinarlo tagliate il peperoncino in verticale, togliete l’interno e i semi, immergetelo
in acqua bollente e fatelo riposare per tutta la notte.
» Evitate il contatto con gli occhi e con le altre mucose! Fate attenzione mentre tagliate
il frutto, perché potrebbe schizzare del succo!
» Se la pelle brucia, passateci sopra un po’ di alcol disinfettante!
» Dopo aver maneggiato i peperoncini, mettete le dita sulla lingua per un momento,
per controllare se permane la presenza di capsaicina sulle dita, anche dopo aver
lavato le mani ripetutamente.
» Lavate accuratamente tutti gli attrezzi usati per preparare i peperoncini!
» Lasciate fuori dalla portata dei bambini e degli animali domestici i peperoncini e i
prodotti derivati, sia in cucina che nell’orto!
» Indossate sempre i guanti se manipolate varietà di peperoncini molto piccanti!
UTILIZZO
dove e come vengono usati i peperoncini e peperoni
Oggigiorno non esiste cucina locale che non abbia tra i suoi ingredienti le varie specie di
peperone. Gli usi sono tuttavia molto diversi tra loro e soprattutto fortemente influenzati
dalle abitudini regionali. Alcune varietà di peperoni vengono raccolte e usate ancora acerbe.
Le varietà piccanti sono impiegate prevalentemente nelle regioni calde, perché il calore
generato dalla capsaicina favorisce la sudorazione e di conseguenza l’abbassamento della
temperatura corporea.
I peperoncini sono molto amati nella cucina del Centro e del Sud America, quindi del loro
luogo natio, e del Messico. Anche i Paesi asiatici come la Cina, l’Indonesia, la Tailandia,
la Corea e l’India sono noti per la cucina piccante.
In Europa sono soprattutto gli stati dell’area mediterranea a fare uso dei peperoni e dei
peperoncini, in particolar modo la Spagna, l’Italia, la Turchia e la Grecia, ma anche nei
Balcani e in Ungheria il gusto piccante dei peperoncini è molto apprezzato.
il loro impiego come spezia
La spezia più nota prodotta dalle diverse varietà del genere peperone è il peperoncino
in polvere. Esso viene prodotto con peperoncini o peperoni essiccati e macinati. La
polvere che se ne ricava può essere classificata in base alle varietà usate o alla loro
piccantezza, o in base alla percentuale di semi e di filamenti usata nella produzione. Il
peperoncino in polvere ungherese, ad esempio, è classificato come segue (gradazione
di piccantezza decrescente):
» Eros paprika
» Paprika rosa
» Paprika semidolce
» Paprika dolce
» Paprika fine
» Különleges
Il peperoncino in polvere viene chiamato spesso pepe di Cayenna, che in realtà è un
tipo di peperoncino che deve il suo nome ad una città.
Con i peperoni e i peperoncini è possibile produrre anche salse e paste aromatiche, la più
nota è il Tabasco, una salsa a base di peperoncini piccanti macerati e fermentati. Altre
salse molto note prodotte con varie specie di peperoni sono Sambal Olek (Indonesia),
Harissa (Nord Africa), Mojo (Isole Canarie), Eros Pista (Ungheria), Mole e molte Salsas
(Messico).
I peperoncini e i peperoni essiccati sono reperibili sia macinati grossolanamente che in
pezzi e possono essere usati sia in polvere che come frutti freschi, dopo un ammollo in
acqua. Nella cucina messicana i peperoncini secchi occupano un posto d’onore, infatti
alcune delle varietà più usate assumono il loro aroma particolare solo dopo l’essiccazione.
In genere uno stesso tipo di peperoncino assume nomi diversi a seconda della forma in cui
viene usato (i Jalapeños sono i frutti acerbi, mentre i Jalapeños maturi e molto aromatici,
che vengono affumicati per prolungarne la conservazione, sono chiamati Chipotle).
Un altro modo molto interessante di usare i peperoncini è abbinarli con il cioccolato:
esiste il cioccolato amaro con peperoncino, ma esistono anche tè e liquori al gusto di
cioccolato e peperoncino, per citare qualche esempio.
usati come verdura
Con la coltivazione sono aumentate le varietà dolci, che nel tempo sono state usate
sempre più spesso come verdura. Al pari del peperoncino piccante il peperone dolce
può essere impiegato in moltissimi modi:
» crudo in insalate o in salse
» ripieno
» sott’olio o sott’aceto
» al vapore
» arrostito
» grigliato
Il peperone verde ha un gusto un po’ amaro, mentre i frutti maturi sono dolci.
CONSERVAZIONE
conservazione
Freschi (per un breve periodo)
I peperoncini e i peperoni mal sopportano il freddo e non dovrebbero essere conservati
mai a una temperatura inferiore ai 10°C. Il contenuto di vitamine diminuisce con il
prolungarsi della conservazione.
Essiccati
È importante scegliere un luogo arieggiato e ombreggiato, caldo, in cui la temperatura
non supera i 35°C. I frutti più carnosi e dalla buccia spessa sono i più adatti
all’essiccazione perché ammuffiscono meno. Dopo l’essiccazione all’aria, il processo
può proseguire in forno a temperatura poco elevata.
Attenzione: la polpa si brucia facilmente!
Con l’essiccazione si perde una parte di aroma ma non la piccantezza.
Sott’aceto
Prima di tutto sterilizzate in acqua bollente tutti gli attrezzi e i barattoli in vetro che
userete per preparare la conserva. Incidete il peperone con il coltello, così che il liquido
penetri successivamente nel frutto, e sbollentate brevemente.
Lavate il barattolo con acqua bollente e versatevi l’aceto bianco, il sale, i peperoni e
l’acqua bollente (usate molto aceto e sale perché prevengono la formazione di muffa).
Infine chiudete ermeticamente il barattolo. Conservare il barattolo in un luogo fresco,
dove si mantiene minimo un anno. Infine chiudete ermeticamente il barattolo. Conservare
il barattolo in un luogo fresco, dove si mantiene minimo un anno.
Congelati
Un modo di conservazione pratico soprattutto per le varietà molto carnose. Chiudete
in un apposito sacchetto per la congelazione i peperoncini a pezzetti o interi, si perde la sua croccantezza.