INDACO
dallo spagnolo indigo, "indiano".Sostanza naturale o sintetica (quella oggi usata dall'industria, che è la quasi totalità dell'indaco prodotto). Ha colore compreso, nello spettro solare, tra il rosso e il violetto.L'indaco naturale si ricava da diverse piante del genere Indigena e dal Guado (Isatis tinctoria), che vengono tagliate e fatte fermentare in acqua. Il liquido giallo-verde che si ottiene dalla fermentazione viene fatto ossidare all'aria in ampie vasche, nelle quali viene costantemente agitato. Man mano che progredisce l'ossidazione, il colore della soluzione vira gradualmente fino a diventare un blu-violaceo caratteristico. Viene quindi raccolto il deposito melmoso che si è formato, ...
... è formato, riscaldandolo per bloccarne la fermentazione. Una volta asciugato, viene messo in commercio a forma di pani.STORIA - Colorante noto e impiegato in Asia già 4.000 anni fa ed introdotto in Europa verso il sec. XVI. Fino alla fine del sec. XIX esso fu esclusivamente estratto dalle piante del genere indigofera, la cui coltivazione era fiorente in India, a Giava, nell'America centrale e in Cina. Nel 1897 si ha la prima commercializzazione dell'indaco sintetico da parte della BASF (Azienda tedesca). L'esportazione di indaco naturale dall'India, che era stata di 19.000 t. nel 1896-97, cadde a 1.100 t. nel 1913-14.CURIOSITA' - Sono di colore indaco i veli degli uomini Tuaregh: il padre, alla pubertà, consegnerà al ragazzo il "litham". Gli uomini hanno due tipi di velo: il "cheche" è costituito da una fascia alta una ventina di centimetri e lunga fino a tre metri, avvolta attorno al viso e al capo, nascondendo la bocca, realizzato in tessuto di cotone, preferibilmente bianco o tinto di blu o nero. I veli sono avvolti in tanti modi, mai casuali e rispondono a precise esigenze estetiche e di riconoscimento. Il velo oltre a proteggere dalla polvere e dal sole, copre la bocca proteggendola dagli spiriti negativi, portatori del malocchio. Il "taguelmoust" è il velo delle feste (in particolare viene indossato in quella dell'Illoudjan), ed è costituito da una fascia che può arrivare fino a sette metri, di finissimo cotone impregnato d'indaco, d'aspetto lucido e cangiante, che riluce di metallico. Più l'uomo è importante e più si coprirà il volto lasciando intravedere solo gli occhi. Il curioso effetto è dovuto dal fatto che il colore viene battuto direttamente sul tessuto, invece di essere immerso, a causa di scarsità d'acqua. Pian piano il colore va via impregnando la pelle lasciando sul volto di chi indossa il caratteristico colore che è valso ai Tuaregh il soprannome di "uomini blu".RIF. LETTERARIO - "...sul pallido indaco delle acque lacustri." (D'Annunzio - Trionfo della morte - del 1894, suo quarto romanzo).
***************
IL COTONE -dalla piantagione al tessuto- di Massimo Moretti
Definizione vista 168 Volte