VELO
n Filatura, fibre cardate e singolarmente separate disposte a guisa di velo; nei non tessuti è la disposizione delle fibre sulla superficie per la compattazione. dal latino velum, in quanto il velo che copre la testa e le spalle è così chiamato non tanto per il tessuto di cui è fatto (che può essere anche una stoffa più fitta e pesante) quanto per la sua funzione di velare il volto o avvolgere la testa. 1. Tessuto trasparente in armatura tela, leggerissimo fabbricato con fibre naturali, artificiali e sintetiche, molto ritorte. E' caratterizzato da un ugual numero di fili in ordito ed in trama, e solitamente è apprettato. Viene usato spesso in sovrapposizione ad altri tessuti. Può essere unito, ...
...stampato, ricamato, merlettato o damascato. Usato per bluse e abiti femminili, abiti nuziali o da cerimonia, biancheria intima femminile, abbigliamento per bambina. In francese: voile. 2. Accessorio di forma quadrangolare o triangolare, di solito in tessuto pregiato o merletto, da portarsi in capo come segno di devozione o come parte di un abito regionale o tradizionale. STORIA - In uso da tempo immemorabile, sia elll'abbigliamento da cerimonia che nelle acconciature femminili, serviva (ed in taluni casi, dove assume un valore simbolico, lo è ancora oggi, per avvolgervi la capigliatura lasciando ricadere sulle spalle, venendo abbassato più o meno largamente per coprire la faccia. SIMBOLI, MITI E CREDENZE - Nel matrimonio ebraico, in molte comunità, la donna si reca al miqué fino al momento della cerimonia nuziale, in quanto i futuri sposi non debbono incontrarsi. Da questo nasce la cerimonia dello "svelamento", detta in yiddish Bedeqqen, che consiste nel porre il velo sul viso della sposa poco prima di dare inizio alla cerimonia. E' lo stesso sposo a dirigersi verso la sposa recitando la benedizione che nella Bibbia fu data a Rebecca (Genesi 24, 60). Fu lei la prima donna della Bibbia a coprirsi con un velo rima della cerimonia (Genesi 24, 65). Genesi 24, 60 - E benedissero Rebecca e le dissero: "Sorella nostra, possa tu divenire madre di migliaia di miriadi e possa la tua discendenza possedere la porta dei suoi nemici". 61 - Allora Rebecca e le sue serve si levarono, montarono sui cammelli e seguirono quell'uomo. Così il servo prese Rebecca e se ne andò. 62 - Or Isacco era tornato dal pozzo di Lahai-Roi, perché abitava nella regione di Neghev. 63 - Isacco era uscito, sul far della sera, per meditare nella campagna; ed egli alzò gli occhi e guardò, ed ecco venire dei cammelli. 64 - Anche Rebecca alzò gli occhi e vide Isacco; allora egli smontò in fretta dal cammello, 65 - e disse al servo: "Chi è quell'uomo che viene nel campo incontro a noi?". Il servo rispose: "E' il mio signore". Allora ella , preso il velo, si coprì. 66 - Poi il servo raccontò a Isacco tutte le cose che aveva fatto. 67 - Isacco introdusse Rebecca nella tenda di Sara sua madre e la prese con sé; ella divenne sua moglie ed egli l'amò. Così Isacco fu consolato dopo la morte di sua madre. Il velo ha un significato simbolico multiplo: la donna sposata nella sua nuova dignità; la modestia, in modo da insegnare all'uomo che ciò che conta davvero è la personalità della donna, la sua bellezza interiore e non quella fisica: il velo, difatti, copre l'esterno in modo da indirizzare l'attenzione verso l'interno. Il rito del velo ha origine da un famoso episodio biblico. Giacobbe, dopo aver chiesto in moglie Rachele e aver lavorato sette anni per ottenerla, poiché il suocero non riteneva giusto affidare la propria figlia a un giovane che non possedeva il necessario per mantenerla, ebbe infine il permesso di celebrare le nozze. Ma dopo il matrimonio, in cui la sposa in quell'epoca si presentava con il viso coperto, con sgomento e delusione si accorse che la sua amata Rachele era stata sostituita dalla sorella Lea. Allora ottenne di sposare anche Rachele, ma dovette lavorare altri sette anni per poterla avere. Quello scambio viene indicato nella Torà (la Bibbia ebraica) come un'usanza legata alle abitudini dei nostri progenitori, per cui la sorella minore non poteva sposarsi prima della maggiore.RIF. LETTERARIO - «Sovra candido vel cinta d'uliva m'apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva». Dante, Purgatorio - Canto XXX, 31-32. 3. Nell'industria tessile indica l'insieme delle fibre discontinue che si presenta all'uscita della carda o della pettinatrice, oppure l'insieme preparato da alcune macchine per la formazione di non tessuti: le fibre sono più o meno parallele nel primo caso, senza alcuna direzione preferenziale nel secondo.
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IL COTONE -dalla piantagione al tessuto- di Massimo Moretti
Definizione vista 245 Volte