Frase |
Sapiendo un ladro che ‘n suo cognoscente merciaio avea assai danari ‘n una cassa in sua bottega, fece pensiero di rubarliele, e di mezzanotte, entrato in bottega d’esso merciaio, cominciato a dare ordine alla sua intenzione, fu sopraggiunto, la bottega dischiavata dal gran catenaccio. E con grande spavento, posto li occhi alle fessure donde spirava il lume del ladro, subito serrò di fori il catenaccio. e serrato il ladro in bottega, corse per la famiglia del rettore. Allora il ladro, trovandosi dentro serrato, ricorse a un subito scampo della salute sua, e, accesi due candelieri del merciaio e cavato fori un paio di carte da giucare, parte ne gittò per terra, dov’era tristo giuoco, e altrettante ne serbò in mano con gioco bono, e così aspettò la famiglia del rettore. La quale subito che giunse col cavalieri, costui ch’era in bottega, sentendo dischiavare l’uscio, gridò: “Alla fede di Dio, tu m’hai serrato qui per non mi pagare li danari che io t’ho vinti. E io ti giuro che tu mi farà ‘l dovere. E non si vole giuocare, chi non vuol perdere. Tu m’hai fatto mezzo giucar per forza e poi, quando perdi, ti fuggi for di bottega co’ tua danari e co’ mia, e mi serri dentro, perché io non ti corra dirieto”. E così detto, li cacciò la mano alla scarsella per ispiccarliela dal lato. Allora il cavalieri, parendoli esser stato giuntato, fece che ‘l merciaio li diede i danari che colui dimandava ch’eran sua. |